mercoledì 25 gennaio 2012

CHE COS’E’ IL CENSIMENTO? VE LO SPIEGA UN RILEVATORE ISTAT - Parte I

1) PRIMA LA TEORIA: DEFINIZIONE. Prima di cominciare, per Censimento – termine derivante dal latino tardo censire, che significa valutare, registrare i beni dei singoli cittadini (Nuova Enciclopedia Universale, volume IV, Fabbri Editori, 1984) – s’intende la rilevazione statistica avente come obiettivo il conteggio della popolazione presente sul territorio: in Italia, si definisce Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazione poiché il censimento delle abitazione e degli edifici viene svolto insieme al censimento della popolazione (15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazione, Manuale della Rilevazione, ISTAT, 2011). Salvo l’eccezione del 1936, il c. viene condotto in Italia dal 1861 con cadenza decennale. Lo scopo della rilevazione tenutasi nell’anno appena trascorso è stato quello di “immortalare” – come se si scattasse una fotografia – la situazione demografica del territorio tenendo però conto di un periodo che faccia da riferimento alla rilevazione stessa, ovvero la mezzanotte tra l’8 ed il 9 ottobre 2011.

2) DALLA TEORIA ALLA PRATICA: L’”ADDESTRAMENTO”. Guidati dai nostri responsabili, io ed i miei colleghi abbiamo compiuto il primo approccio a questa nuova esperienza – almeno per
quanto riguarda me –, prima con incontri preliminari atti a chiarire e ad esplicare di primo acchito cosa fosse il censimento, il tutto con l’ausilio di diapositive sul computer ed infine con un corso d’aggiornamento (un vero e proprio incontro formale) presso una sede esterna al comune nel quale avrei lavorato a cui erano presenti altri colleghi provenienti dai paesi limitrofi. Inoltre, tramite il comune stesso dove ho prestato servizio, l’ISTAT aveva comunque già provveduto per tempo a fornirci i materiali di studio (consistenti in un manuale ed in vari fac-simili delle schede del censimento degli edifici, delle famiglie e delle convivenze): quindi, il corso di aggiornamento ha avuto solo il compito di fornire a noi addetti ai lavori ulteriori ragguagli e la possibilità di risolvere degli eventuali dubbi da parte nostra. Prima di cominciare, però, mancavano ancora alcuni indispensabili elementi per intraprendere questa avventura: dopo che l’ISTAT avesse provveduto ad inviarci – oltre al manuale – un account indispensabile al fine di svolgere il lavoro sulla piattaforma digitale SGR (Sistema di Gestione della Rilevazione) ed altro materiale utile alle rilevazioni sul campo (ovvero, una tracolla contenente: penna, block notes, moduli, ecc…), i nostri superiori – conferendoci il tesserino personale – ci hanno attribuito – dandoci un solenne in bocca al lupo – le zone della città (dotandoci pure delle mappe cittadine come ausilio) in cui avremmo rilevato gli edifici e censito le famiglie che non avessero compilato il modulo entro la scadenza fissata (il 21 novembre 2011). Bastava solo attendere il 9 ottobre per incominciare!

3) POI LA PRATICA: IL LAVORO SUL CAMPO. Ufficio – paese – piattaforma digitale SGR:
questo trittico di parole in un contesto comune non esprimono significato alcuno, salvo nel mio
caso. Il Centro Comunale di Raccolta (CCR), ovvero, la base operativa dove potevamo ricevere i
questionari (laddove non venivano spediti per posta o compilati on-line) e svolgere le archiviazioni in SGR, era un ufficio del comune in cui, tre alla volta, accoglievamo la cittadinanza per sei giorni alla settimana: in sostanza, il cuore di tutto il complesso. Ognuno di noi operatori svolgeva turni settimanali consistenti in tre giorni dove avrebbe lavorato in media tra le tre e le quattro ore per giorno… sebbene, in realtà, il lavoro richiedeva molto più tempo. Nei giorni liberi e nei momenti della giornata dove non avevamo l’obbligo di ricevere i cittadini dovevamo svolgere la rilevazione di tutti gli edifici a noi assegnati. Questa avveniva su una scheda sopra la quale riportavamo in sintesi l’aspetto fisico (sia esterno che interno, più altre questioni) della struttura dell’edificio, oltre ai DUG (vie, piazze, ecc…), – con relativi numeri civici – sulle quali si affaccia. Sempre per le vie del paese e qualunque fossero le condizioni meteorologiche, quando telefonicamente risultava impossibile, avevamo il compito di reperire la famiglie che non ci avevano fatto pervenire (per qualunque ragione) il questionario entro la scadenza, aiutandole personalmente nella compilazione.
Nel caso non trovavamo nessun componente della famiglia presente al domicilio si provvedeva a
mandare una lettera di ammonizione: alla terza lettera di ammonizione recitante la modalità di
restituzione del questionario presso il CCR o in altri casi particolari (quali ad esempio il rifiuto)
scattava la segnalazione al medesimo organo di raccolta, il quale l’avrebbe potuta tramutare in una vera e propria multa di diverse centinaia di euro, oltre alla possibile esclusione dalla LAC (Lista Anagrafica Comunale). Tutte queste operazioni andavano infine riportate on-line in SGR.


Andrea Danile, rilevatore ISTAT 0150070005 presso il Comune di Arconate (Mi)

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